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EFT Libera la tua energia

E.F.T. è una tecnica molto potente ed efficace per gestire emozioni (come rabbia e paura) e stress.

Praticandola si impara a riconnettersi al corpo, ad ascoltarsi e usare il linguaggio per darsi nuove risorse.

Massaggio e frasi unite ad arte permettono di superare resistenze e conflitti interni.


DISCLAIMER:

Chi scrive non è medico e non prescrive cure né farmaci.

In caso di necessità di trattamenti rivolgersi al proprio medico e affidarsi alle cure di uno specialista.

Le tecniche di auto-aiuto come EFT vanno bene per chi sta bene, non per chi soffre sintomi di disagio fisico o mentale o chi vive una situazione di equilibrio precario.

Chi soffre di tali disturbi è bene si astenga da pratiche di qualsiasi tipo non approvate dal suo medico curante e si rivolga a professionisti titolati.


Ho scritto questo Ebook per aiutarti ad apprendere abilità utili per gestire lo stress quotidiano, sviluppare resilienza, migliorare i livelli di benessere ed energia.

Le informazioni contenute in questo Ebook hanno scopo didattico e non devono essere considerate sostitutive di alcun parere medico.

I contenuti offerti non sono da intendersi in nessun modo come trattamenti medici, terapia psicologica o psichiatrica.

Se hai dubbi sulla tua salute mentale o fisica, se hai sofferto di problemi di salute mentale in passato o di qualche altra malattia, ti invito a consultare sempre il tuo medico o uno specialista prima di decidere se intraprendere la pratica di EFT.

Se desideri applicare le idee contenute in questo Ebook alla tua vita ti assumi la piena responsabilità delle tue azioni.

L’autore declina qualsiasi responsabilità derivante dall’utilizzo o dall’abuso dei suggerimenti forniti, dal mancato consulto medico, da qualsiasi tipo di azione (inclusa la negligenza) derivante dall’utilizzo dei contenuti dell’Ebook verso terzi.

Ricordo ai professionisti che non siano già psicoterapeuti, che questo Ebook non costituisce abilitazione alla psicoterapia e alla medicina, e che l’applicazione di EFT in ambito psicopatologico è riservata a psichiatri e psicoterapeuti.

In nessun caso chi non è medico può effettuare diagnosi, né intervenire nella cura delle patologie.


Introduzione


Ho scritto questa guida per chi vuole avvicinarsi al mondo di EFT, ottenere i primi risultati e comprenderne le possibili applicazioni - che sono tantissime.

EFT è una tecnica semplice da apprendere e facile da applicare: è uno strumento con cui puoi velocizzare la tua crescita personale a 360°.

Questa tecnica ha avuto un impatto enorme nella mia vita e in quella di tante le persone con cui ho lavorato come coach e facilitatore.

Semplicità di utilizzo e versatilità la rendono uno strumento prezioso in ogni contesto.

Si tratta di una sorta di “meditazione dinamica” che permette di:

  • Ridurre ansia e stress
  • Gestire emozioni negative (come rabbia, paura, etc.)
  • Vincere resistenze e blocchi inconsci
  • Smettere di procrastinare
  • Prendere decisioni migliori
  • Avere più energia nella vita di tutti i giorni
  • Risolvere problemi di autostima
  • Espandere le risorse di cui senti di aver bisogno (concentrazione, creatività, etc.).

Il primo effetto di EFT di solito è un rilassamento profondo; altri benefici riscontrati dai praticanti generalmente sono: senso di leggerezza, miglioramento di umore e livelli energetici, maggiore chiarezza mentale, capacità decisionale, centratura, presenza.


Con il tempo EFT cambia il modo in cui percepiamo la realtà perché ci si allena a vivere il presente con curiosità ed entusiasmo.


Questa guida è suddivisa in due parti: una parte teorica - per dare una cornice alla tecnica – e una parte pratica con istruzioni passo passo per fare pratica e ottenere i primi benefici sin da subito.


Ti invito a leggere la guida ma, soprattutto, a metterla in pratica perché per imparare a nuotare occorre immergersi in acqua.

Non rimandare la pratica: prenditi il tempo che ti serve e fai in modo di eliminare le distrazioni.


Libera del tempo nella tua agenda per dedicarlo al tuo benessere - e magari fai in modo di renderlo un appuntamento ricorrente.


Se emergono delle convinzioni limitanti come “Non ho tempo” puoi dedicarci una sessione di EFT: ti aiuterà a creare le condizioni per fare meno fatica e ottenere più risultati.


Non importa qual è il tuo livello di partenza: abbiamo tutti ampi margini di miglioramento.

Sospendi il giudizio e lasciati stupire dai risultati che puoi ottenere con EFT.


Più ti alleni e più la tecnica diventa precisa e potente ma, all’inizio, non avere fretta e lasciati guidare.


Una volta integrata la tecnica non dovrai più seguire istruzioni e sarai completamente autonomo/a.


Questa guida fornisce quindi un’infarinatura teorica e i primi esercizi. Per una formazione completa non bastano una guida né un corso: occorre allenamento per padroneggiare la tecnica e sviluppare doti come intuito e creatività.

Il tema della crescita personale è talmente esteso che pretendere “tutto e subito” o cercare scorciatoie non avrebbe senso.

La mente tende a giudicare tutto ciò che è nuovo come ' non sicuro' per proteggere la nostra zona di comfort.

Lo scopo di EFT è allargare quella zona e fare in modo che includa molte più possibilità e libertà di scelta.


Mettiti in gioco, sperimenta e poi, se ti va, fammi sapere in quale ambito ti è stata più utile.


Buon viaggio alla scoperta della tua parte più saggia e più vera.

PARTE TEORICA

ORIGINI ED ELEMENTI DI EFT

L’Emotional Freedom Technique rientra nel filone delle tecniche energetiche di auto-aiuto.

Si parte scegliendo un argomento che può essere una situazione che vogliamo cambiare o un obiettivo che vogliamo raggiungere.


Come vedremo in dettaglio, EFT unisce due elementi:

· il massaggio di specifici punti del corpo detti "di riflesso" (in inglese: “Tapping”)

· delle frasi che aiutano a concentrare l’attenzione su un tema e sulle sensazioni ad esso collegate.


La medicina cinese ha un approccio olistico che mira ad una prevenzione di squilibri o cali di energia. In oriente diverse discipline (come Tai-chi, Chi-kung o il reiki) si sono sviluppate intorno alla conoscenza del Chi o Ki, ovvero l’energia sottile che scorre nei meridiani.


EFT sfrutta la conoscenza dei meridiani della medicina cinese ma non richiede la precisione di un agopuntore o le conoscenze di un medico perché il massaggio viene effettuato con i polpastrelli e la sequenza (o routine) si apprende facilmente -sono una dozzina di punti.


Le frasi che si usano sono diverse e, come vedremo, vengono adattate alla situazione e al contesto.

Ripetere le frasi ad alta voce non è indispensabile ma è utile per rafforzare l’efficacia del massaggio.


EFT nasce negli Usa negli anni ’90 ad opera di Gary Craig, un ingegnere californiano. Quando è nata la tecnica era molto prescrittiva (sequenze di punti, tempistiche, frasi).


Negli anni la tecnica si è evoluta perché si è verificato che un approccio meno rigido era più efficace: più che seguire prescrizioni era utile sviluppare capacità di ascolto, istinto e creatività.


Oggi le indicazioni sono del tipo: “Stimola un punto finché senti che ci sono variazioni positive, poi cambia e testa i punti successivi”.


Se un punto non ci regala particolari soddisfazioni nulla vieta di passare al prossimo o di andare direttamente ad uno che ci ispira in quel momento.


D’altro canto, se un punto è particolarmente generoso, sono libero di prolungare la stimolazione finché lo ritengo opportuno.


Spesso la prima sessione in cui accompagno una persona alla scoperta di EFT mi capita di svolgerla soffermandoci unicamente sul primo punto stimolato definendo il tema.


EFT, in un certo senso, richiede un atteggiamento proattivo, di curiosità, mentre non va d’accordo con distrazioni e noia.


Generalmente la tecnica ha come effetto un piacevole rilassamento, tuttavia, non si può escludere un temporaneo aumento dei fastidi: indica che si è “centrata la questione” e serve del tempo al sistema mente-corpo per fare gli aggiustamenti necessari.


Da un punto di vista energetico si tratta di far scorrere nuovamente un’energia che era in qualche modo bloccata.


L’ultima cosa da fare comunque è insistere o tentare di forzare.


Questi fastidi sono sopportabili, specie se rapportati ai benefici che arrivano quando l’onda inizia a scendere e poi accelera verso il basso.


I RILASCI

Durante la pratica avvengono dei fenomeni che possono essere occhi lucidi, lacrimazione, pianto, risa, scarichi tensionali come le spalle che si abbassano, sbadigli o sospiri.


Ognuno ha il proprio modo di reagire ed è utile prenderci confidenza in quanto tendono a riproporsi nel tempo e sono fasi di un processo al cui compimento seguono cambiamenti duraturi.


Ruttini e sbadigli in questo contesto sono beneaccetti in quanto rappresentano il segnale che il lavoro sta “ingranando”.


L’applicazione costante di EFT porta il praticante ad aumentare la connessione con il proprio corpo.


Con il tempo migliora la precisione nell’individuazione e misurazione delle sensazioni collegate al tema ed ai processi di cambiamento che vengono avviati.


IMPORTANTE ESSERE IDRATATI

Una buona idratazione favorisce i rilasci perché l’acqua è come il conduttore del nostro sistema bio-elettrico.


È importante quindi bere molta acqua durante e dopo le sessioni.


EFT è un approccio flessibile e si può applicare a moltissime situazioni: da un lato per allentare resistenze, blocchi o superare convinzioni limitanti ma, dall’altro per lavorare in positivo ed espandere le risorse di cui si sente bisogno.


Gli unici “errori” che si possono fare sono:

· iniziare a praticare senza informarsi e aver capito cosa si va a fare

· praticare quando si è troppo stanchi o disidratati

· non scegliere un tema adeguato al proprio livello di esperienza o al tempo disponibile

· non prendersi un tempo adeguato per lavorare in tranquillità su un tema

· pretendere “Tutto e subito” (dopo anni di abitudini dannose non è onesto intellettualmente pretendere miracoli)

· accontentarsi di risultati parziali o lasciare i lavori a metà.


Ho scritto “errori” tra virgolette perché al massimo la tecnica non funziona.


PARTE PRATICA

IL PROCESSO

Per iniziare a praticare EFT basta individuare un fastidio legato ad un tema (ad esempio: un litigio che non riusciamo a superare o la paura di un’interrogazione).


La persona semplicemente pensando al litigio/interrogazione nota le sensazioni fisiche collegate (Sì, ci sono sempre!) e, portandoci l’attenzione, può attribuire un’intensità in una scala soggettiva da 0 a 10.


Non c’è giusto o sbagliato: la prima misurazione della sensazione è solo una fotografia, un’istantanea che torna utile per verificare, se e quando, avvengono dei cambiamenti.


Prestiamo attenzione alla misurazione prima di iniziare il lavoro per evitare che il praticante si dimentichi della situazione da cui parte e dia per scontati i benefici.


I temi come detto possono essere i più vari: dal rapporto con il denaro ad un cibo indigesto o un’abitudine che vorremmo cambiare.


L’importante è che ci sia una sensazione fisica collegata perché se si iniziano a seguire pensieri, idee astratte e proiezioni mentali, aumenta solo la probabilità di perdersi.


È utile anche individuare precisamente la zona del corpo interessata (generalmente testa/gola, petto/cuore o pancia) - anche qui, la precisione migliora con la pratica.


Potrebbe essere interessante anche chiedersi se c’è un colore associato alla sensazione.

Si lavora infatti per estrarre la “ricetta personale” legata ad un fastidio per aumentare il livello di consapevolezza e facilitare il cambiamento desiderato.


Naturalmente le prime volte è opportuno prendere confidenza con EFT su un fastidio medio-basso, diciamo inferiore a 7.

Prendere un “elefantone” all’inizio, quando non si conoscono le proprie modalità di reazione e capacità di integrazione, è come rompere una diga e sperare che l’acqua non scenda.

Meglio un criceto o un topolino e aumentare la taglia progressivamente…


Il bello è che non serve credere che funzioni o capire come: chi esegue una routine può constatare i primi benefici in pochi minuti.


Più c’è flessibilità, apertura mentale ed espansione sensoriale, più la tecnica è efficace - tutte queste risorse possono essere allenate.


Vediamo ora la sequenza dei punti per permetterne la memorizzazione ma raccomando che ognuno personalizzi le proprie routine in base al proprio modo di reagire ai punti, al tema, alla giornata e a tutte le possibili variabili.


LA ROUTINE

Una routine è una sequenza completa che tocca tutti i punti di riflesso.

Si parte dal punto Karate a cui seguono i punti a livello di testa, petto, mani.


La tecnica funziona ripetendo le frasi mentre si stimolano i punti.


Si può massaggiare, picchiettare o tenere il punto a seconda del punto, del momento o dei gusti personali.


Non serve usare la forza: non è che colpendo più forte ottengo più benefici.


A seconda del punto da stimolare si usano uno, due, tre o tutte e cinque le dita di una mano.


I punti sono facilmente individuabili ed è facile riconoscere se si sta stimolando la zona giusta per i benefici che si percepiscono.


Al termine di una routine si misura nuovamente il fastidio ed eventualmente si ricomincia la sequenza fino ad azzeramento dello stesso.


Consiglio di sperimentare tutti gli approcci variando ogni tanto per non entrare in schemi ripetitivi e abitudinari che riducono il livello di presenza.

I PUNTI

Il primo punto di una routine generalmente è il punto Karate (a lato della mano, il punto che un karateka userebbe per colpire una tavoletta senza farsi male);

si passa poi alla fontanella (è un punto sopra la testa che si raggiunge facilmente immaginando un cerchietto che va da orecchio a orecchio e prendendo il punto più alto).

Si prosegue scendendo lungo il viso dove stimoliamo l’attaccatura delle sopracciglia (con tre dita si prendono entrambi con la zona del terzo occhio al centro); poco più giù si va a lato degli occhi (proprio sull’ossicino);

sotto gli occhi (appena sotto le occhiaie), sotto il naso (i baffetti), sotto la bocca (sulla fossetta del mento).

Sul petto abbiamo le clavicole (se si può, usare entrambe le mani alternando destra e sinistra per riequilibrare gli emisferi), un punto tre dita al di sotto dei capezzoli (o appena sotto al seno per le donne) e un punto a lato del petto sotto le ascelle (ad altezza reggiseno per le donne).

Questo può essere molto sensibile all’inizio perché tende ad accumulare molta tensione.


Infine, per stimolare le dita, consiglio di tenere ferma una mano con le dita leggermente aperte e con l’altra mano stimolare un punto a lato dell’unghia di ogni dito.


In alternativa è possibile strofinare le dita – facendo, in ogni caso, in modo di toccare il lato interno dell’unghia di tutte le dita, anche pollice e mignolo.


I meridiani scorrono simmetrici nel corpo per cui è indifferente se si lavora sul lato destro o sinistro del corpo.

Anche qui consiglio di cambiare lato ogni tanto per non stancare le braccia e godersi a pieno l’esperienza.

LE FRASI

Un uso consapevole del linguaggio permette di indirizzare il proprio focus e in un certo senso dare energia agli aspetti che vogliamo migliorare.


Le frasi che possono essere utilizzate sono:

Lascio andare ogni attaccamento emotivo legato a _________________ ( il tema del momento)”.


Ripristino il corretto flusso di energia in/nel_______________________ (nella zona interessata)”.


Anche se ho ___________________________ (il mio problema attuale), mi amo e mi accetto completamente e profondamente


Lascio andare ogni attaccamento energetico ed emotivo che provoca, favorisce o mantiene in essere _____________________ (il mio fastidio attuale)”.


Una volta capito il senso, tutte le frasi possono essere modificate e personalizzate.


Quando il lavoro ha ingranato può bastare ripetere un sintetico: “Lascio andare e ripristino”.


Alla fine di ogni routine fai un profondo respiro, rilassati e misura nuovamente il livello percepito di ciò su cui stai lavorando.


LA SCELTA DEL TEMA

Spesso si inizia la sessione con un tema per rendersi conto che non è prioritario: nulla vieta di lavorare su un nuovo tema o su quello che emerge a livello di parole, immagini, sensazioni.


EFT si può praticare da soli ma si presta molto bene al lavoro in coppia o in gruppo. Generalmente il gruppo potenzia i benefici perché quando c’è un conduttore gli altri sono più liberi di concentrarsi sulle sensazioni e sui flussi energetici che si attivano.


Un facilitatore EFT è un operatore che si impegna a rendere fluido questo processo e mette a disposizione la sua esperienza per trovare gli spunti su cui lavorare e velocizzare, ove opportuno, le trasformazioni.

USIAMO INTUITO E CREATIVITA’

Molto spesso il fastidio su cui iniziamo una sessione si muove dal punto d’origine (o una zona) e cambia diverse caratteristiche - come modalità di percezione, intensità, forma, colore.


Più siamo creativi e più riusciremo a giocare con queste caratteristiche.


Ogni cambiamento può essere un’indicazione che qualcosa si sta muovendo a livello inconscio e possiamo sfruttarlo come spunto per una nuova routine o usare frasi più precise lavorando su quello che emerge.


Ad esempio se il fastidio è sceso da un livello iniziale 8 a un livello 3 posso usare una frase come: “Lascio andare ogni attaccamento legato a questo 3 e a tutto ciò ad esso collegato“.


Si tratta ancora di un esempio di linguaggio “abilmente vago” che ci aiuta a creare un imbuto per lavorare su quello che rimane da trasformare dando un target sempre più preciso al nostro inconscio.


Diamo carta bianca alla creatività: ognuno può visualizzare le risorse che ritiene più utili e immaginare di dare amore incondizionato alle parti che sente non allineate o in conflitto.


Spesso diciamo: “Una parte di me vorrebbe, ma un'altra..”. Questa frase altro non è che l’espressione verbale di un conflitto interno.

EFT ci permette di contattare le parti in conflitto, portare in superficie informazioni utili e sciogliere quei conflitti usando frasi come: “Anche se ho ________________ (questo conflitto), mi amo e mi accetto incondizionatamente”.


Sentire pronunciare frasi di questo tipo a livello razionale può non essere particolarmente significativo ma a livello profondo vanno ad attivare dei processi che liberano un sacco di energie.


Potremmo chiamare tutte queste attività: “gestione dello stato”. Chiunque può gestire il proprio stato uscendo da eventuali crisi o stati privi di risorse, centrarsi e vivere più intensamente il presente.


Se c’è qualcosa che mi disturba o infastidisce e me ne rendo conto, grazie a EFT posso evitare di partire per la tangente, mantenermi centrato e gestire meglio la situazione, qualsiasi essa sia.


La base per 'gestire lo stato' è percepire dove sentiamo nel corpo la sensazione legata a un pensiero, parola o immagine.


Si tratta di un esercizio di presenza che aumenta i livelli di consapevolezza.

Fare un elenco delle “cose che non vanno” serve a liberare risorse mentali e tenere traccia del lavoro.


Misurata l’intensità del fastidio si può iniziare o procedere con il lavoro. (Es: Fastidio da semaforo rosso, 7).


Non tentare di cambiare gli altri! L’unica cosa che puoi gestire è il tuo stato.


Te lo ripeto perché è importante: tu puoi gestire il tuo stato, tutto ciò che dipende da te.

Anche se ti capita di partire per la tangente a causa di un semaforo rosso, quando te ne accorgi, nel tempo più breve possibile ti ri-centri e ti dai risorse.


Gestire le emozioni è ben diverso da 'reprimerle' e con EFT lavoriamo per integrare e dare nuove risorse.


Possono tornarmi utili le frasi, picchiettare, una visualizzazione creativa o semplicemente dei respiri profondi.


Ognuno è unico con la sua sensibilità e il suo modo di reagire o etichettare le situazioni.


EFT facilita questo lavoro su noi stessi e permette di aprire gli occhi su infinite possibilità perché recuperi i desideri che avevi da bambino.


Così scopri veramente chi sei e puoi accettare la realtà per quello che è.


LO SCOPO DI EFT

Quando una sessione va a buon fine la persona riesce a sorridere di quello che era un ostacolo insormontabile (un po’ come l’esame di maturità il giorno dopo).


Generalmente il tempo è galantuomo nel senso che ci aiuta a ridimensionare ciò che avevamo ingigantito: con EFT, in un certo senso, lavoriamo per “anticipare” benessere e leggerezza.


Usando una metafora, con EFT è come se ci si connettesse a delle sfere di energia congelata allo scopo di riprendere l’energia che si scioglie per rimetterla in circolo.


Una volta “usciti dal tunnel” si scoprono nuove possibilità di azione e opportunità interessanti.


TIENI TRACCIA DEI LAVORI

Io consiglio di tenere traccia scritta su un diario o un quaderno dedicato dei temi sui quali si lavora e dei risultati ottenuti.


Le ragioni per farlo sono fondamentalmente due:

· contrastare la naturale tendenza a dimenticare o dare per scontata quanta strada si è fatta (e cosa ha funzionato di più)

· regalarsi un’emozione quando andremo a rileggere e ci renderemo conto di quanto siamo cresciuti


ESERCIZIO SUL RESPIRO

Con questo esercizio andiamo a lavorare sul respiro e per effettuarlo bastano pochi minuti.

Il respiro è solo un tema sul quale possiamo lavorare con EFT.


Quando lo esegui presta attenzione ai punti che ti danno maggiori benefici in termini di rilassamento e rilasci.


Fai un profondo respiro e dai un voto alla profondità da 0 a 10.

Ancora non c’è giusto o sbagliato: è solo un numero indicativo, una base di partenza.


Porta una mano al cuore e ripeti tre volte: “Il mio respiro bloccato”.


Porta l’attenzione al respiro e inizia a picchiettare, massaggiare o tenere il punto karate.


Prosegui con i punti successivi che costituiscono la nostra routine.


Repetita iuvant: punto Karate, sopra la testa, attaccatura delle sopracciglia, a lato degli occhi, sotto gli occhi, sotto il naso, sotto la bocca, clavicole (alternando dx e sx) e infine tutte le dita delle mani - a lato di ogni unghia.


Continua a ripetere la frase: “Il mio respiro (bloccato)” per portare l’attenzione al respiro e nota le sensazioni che cambiano.


Lascia andare tutto quello che non ti serve più!


Se emergono emozioni, osservale con il giusto distacco e accettale senza giudizio.


Proseguendo puoi usare anche le altre frasi come: “Lascio andare ogni attaccamento emotivo legato al mio respiro bloccato”.

“Ripristino il corretto flusso di energia nei miei polmoni (o a livello di diaframma)”.

“Anche se ho il respiro bloccato, io mi amo e mi accetto completamente e profondamente”

“Lascio andare ogni attaccamento energetico ed emotivo che provoca, favorisce o mantiene in essere il mio respiro bloccato)”.


Alla fine della routine fai un profondo respiro e misura nuovamente il livello percepito di profondità del respiro.


Generalmente il miglioramento percepito è notevole, specie se rapportato ai pochi minuti dedicati alla pratica.

A fine esercizio fermati e ascolta cosa succede nel tuo corpo.


Come già detto a volte ci vuole pazienza (specie all’inizio), ma puntiamo ad un miglioramento continuo.

Anche chi ha (o raggiunge) un livello di benessere 10 potrebbe arrivare a 20. Non c’è limite!


Evita di crearti aspettative, non devono per forza essere risultati eclatanti.


Se per caso non hai ottenuto un miglioramento (possibile, anche se raro) esegui la sequenza un'altra volta.


Importante non perdere mai il buon senso: non esagerare e non trascurare la componente divertimento.

Se ci si sente stanchi si può benissimo fare una pausa per respirare aria fresca e approfittare per idratarsi.


Facendo certi tipi di lavori è possibile che emergano delle emozioni anche intense. Come ci insegnano i bambini un pianto può essere fastidioso, ma è liberatorio.


ESERCIZIO SULLA CENTRATURA

Un’applicazione molto carina con EFT è allenare presenza e centratura.


Una mano sul cuore, pronunci 3 volte “Sono centrato, radicato e neutro” e inizi a picchiettare (massaggiare o tenere il punto).


Massaggia i punti della sequenza (punto Karate, sopra la testa, attaccatura delle sopracciglia, a lato degli occhi, sotto gli occhi, sotto il naso, sotto il labbro, sulle clavicole e infine le dita della mani) ripetendo: “Sono centrato, radicato e neutro”


Semplicemente osserva se c’è una sensazione piacevole o di relax e portaci attenzione.


Fai un profondo respiro e lascia andare!


Osserva cosa succede mentre continui a portare la tua attenzione su quella sensazione.


Va bene tutto.


Impara a riconoscerla e percepirla.


Potrebbe cambiare man mano che rilasci i tuoi blocchi.


TERZO ESERCIZIO: ATTIVAZIONE CENTRATURA CON LE MANI

A occhi chiusi, fai un respiro profondo.


Con le mani appoggiate seduto/a comodamente inizi a porti la domanda: “Come faccio a sapere che la mia mano destra esiste?”


Nota come questa semplice domanda sposti il focus sulla tua mano destra che si riempie di vitalità. Ne percepisci il calore, il peso, l’umidità, le pulsazioni, l’energia.


Chieditelo ancora: “Come faccio a sapere che la mia mano destra esiste?”


Ora ripeti la procedura con la mano sinistra e nota le sensazioni.


Poi tutte e due le mani insieme.


Poi le braccia, le spalle, il collo, il petto, la pancia, gli organi interni, tutto il corpo.


Potresti iniziare a notare una strana sensazione che si diffonde: una sensazione calda, avvolgente e piacevole.

Potrebbe essere una sensazione di vuoto, gioia, pace, tranquillità.


Falla espandere ad ogni respiro..


Potrebbe essere anche solo un leggero relax, non cercare per forza qualcosa di travolgente.


Porta l’attenzione sulla prima sensazione piacevole che senti e contemporaneamente alle mani e chiediti: "Come posso sentirlo più intensamente?"


Passa in rassegna tutto il tuo corpo mentre ti ripeti le due domande:

“Come faccio a sapere che la mia mano destra esiste?”

"Come posso sentirlo più intensamente?"


Questa tecnica è semplice, ma molto potente: “Come faccio a sapere che esiste il mio corpo? Come posso sentirlo tutto in una volta?”


Allenati a mantenere quella sensazione piacevole quanto più a lungo possibile.


ESERCIZIO: ENTRARE IN PROFONDITA’ CON LE DOMANDE

Che lo attivi con EFT o con la tecnica delle mani del terzo esercizio l’importante è che tu sia centrato.


Per approfondire il benessere possono esserti utili delle nuove domande:

1)Quanto profondo può essere questo stato?

2) Quanto benessere posso provare?

3) Quanto si può espandere questa sensazione?”

E porta l’attenzione a quella sensazione per notare se esistono realmente dei confini.

4) “Quanto può essere profonda, se lo volessi sapere?

Cerca se esiste una fine…

5) “Come può essere più profonda di così?

6) “Quanto può essere più profonda per me?”


Più ci porti l’attenzione e più è vasta! Più si espande!


Osserva le tue sensazioni, nota i dettagli.


E la tua mente: com’è ora? Potresti osservare un’assenza di pensieri, il non-pensiero e la tua mente calma, placida, vuota.

Potresti addirittura percepire un senso di connessione.

[Ripeti ancora le domande dalla 1 alla 6]


Sarà una vita più intuitiva!

Se sei molto razionale, è probabile che ti venga un po’ di sonno, perché si rilasciano delle tensioni.


Le energie dedicate a mantenere il flusso di pensieri sono incredibilmente alte per una mente incontrollata.


Il corpo vorrà dormire e riposarsi quando lasci andare le tensioni fisiche.


Con la pratica l’accesso a questo stato sarà sempre più veloce e potrai allenarti a mantenere la centratura anche a occhi aperti.


Osserva quello che succede..


CONCLUSIONI

Se hai letto la guida e fatto gli esercizi potresti aver scoperto delle parti di te che non conoscevi o cambiato il tuo modo di percepire alcune situazioni.


La cosa più bella che puoi fare è aprire dei canali di comunicazione, dei dialoghi con quelle parti e farci amicizia.


Chiediti se hanno bisogno di risorse e attiva la tua parte creativa per procurargliele.


È importante che tu sappia che non sei solo (o sola) perché capita anche ai migliori di avere un momento “no” o dei conflitti interni.


Per molte persone certi lavori sono difficili da fare da soli - anche i grandi terapeuti hanno un collega che li aiuta.

In questi casi chiedere aiuto è un atto di forza..


Se trovi un Buddy, uno o più compagni di avventure con cui fare pratica è un bel modo per “incastrarsi” e darsi un prezioso supporto che velocizza i processi anche grazie a un effetto “risonanza”.


Se senti il bisogno di fare una pulizia o un’integrazione importante con una guida esperta, io sono disponibile, contattami.


Questo primo viaggio insieme all’interno del mondo di EFT si conclude qui.


Esistono sempre più tecniche e approcci efficaci. EFT ha anche il pregio di evolvere nel tempo mantenendo una semplicità che secondo me la rende unica.


P.S. Se ti va, fammi sapere se e come questa guida ti è stata utile: suggerimenti e consigli per migliorare sono sempre i benvenuti.


Se conosci altri approcci o sistemi efficaci e veloci per migliorare la gestione delle emozioni e ti va di condividerli scrivimi una mail e ti risponderò personalmente.

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© 2024 Glauco Ferracini

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